LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Marina Pacifici
|
|||
Non il mesto pianto
di candidi crisantemi a rammentare il rimpianto dei tuoi gentili anni falciati da troppo brevi spemi. Nella tua nuova serena dimora per Te, mio Priamo lontano intreccerò ghirlande di gigli, viole e iris, screziati di blu e indaco, nel tremito emozionato della mia mano. Ora che sei volato lassù dove il giorno dilegua stanco, nel regno quieto, libero da tenebra, angoscia e affanno. Ti ho perduto da quasi un anno. La tua esistenza recisa dal crudele male, silente nel fatale inganno. Sarà l’azzurro incanto del fiordaliso a recar l’ultima mia carezza al tuo malinconico viso. Sarà il pianto tacito della rosa a portar dolente colore al campo di battaglia dove il sovrano mai dimenticato riposa. Lo scarlatto sorriso dei papaveri a rammentarti amati sentieri. Le corse d’un ridente fanciullo per gli umbri, agresti sentieri. Saranno lacrime di porpora di rose fragranti di nostalgia a ricordarti il sussurro della tua Cassandra che in Te si rifugia ancora…. Sarà il profumo di ghirlande agresti a rammentarti i luoghi diletti e perduti, a ricordarti i miei palpiti per Te sopravvissuti…. Sarà l’incanto d’umbre pievi campestri l’abbraccio dolce di malinconici sentieri silvestri…. E Tu mi sorrideresti. Marina Pacifici |
|