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E Tu mi sorrideresti

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Non il mesto pianto
di candidi crisantemi
a rammentare il rimpianto
dei tuoi gentili anni
falciati da troppo brevi spemi.

Nella tua nuova serena dimora
per Te,
mio Priamo lontano
intreccerò ghirlande
di gigli, viole e iris,
screziati di blu e indaco,
nel tremito emozionato della mia mano.

Ora che sei volato lassù
dove il giorno dilegua stanco,
nel regno quieto,
libero da tenebra, angoscia e affanno.

Ti ho perduto da quasi un anno.
La tua esistenza
recisa dal crudele male,
silente nel fatale inganno.

Sarà l’azzurro incanto del fiordaliso
a recar l’ultima mia carezza
al tuo malinconico viso.

Sarà
il pianto tacito della rosa
a portar dolente colore
al campo di battaglia
dove il sovrano mai dimenticato riposa.

Lo scarlatto sorriso dei papaveri
a rammentarti amati sentieri.
Le corse d’un ridente fanciullo
per gli umbri, agresti sentieri.

Saranno lacrime di porpora
di rose fragranti di nostalgia
a ricordarti
il sussurro della tua Cassandra
che in Te si rifugia
ancora….

Sarà il profumo di ghirlande agresti
a rammentarti i luoghi diletti e perduti,
a ricordarti i miei palpiti
per Te sopravvissuti….

Sarà l’incanto d’umbre pievi campestri
l’abbraccio dolce di malinconici sentieri silvestri….
E Tu mi sorrideresti.

Marina Pacifici

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